GLI ILLUMINATI VENGONO ALLO SCOPERTO, ECCO IL VIDEO-TRAINING DEGLI INIZIATI

"Illumicorp", o "Illuminati Corporation". 


Chi sono? Cosa vogliono? Basta visitare il sito illumicorporation.com per trovare le risposte. 

"Benvenuti nuovi Iniziati, 
Se avete raggiunto questa pagina perché siete stati invitati da un membro, continuate a utilizzare questo sito. 
Se siete finiti su questa pagina per caso, gentilmente premete il tasto 'Precedente' sulla tastiera per tornare alla pagina precedente.". 

Questo il messaggio di benvenuto sul sito della Illumicorp, appena sopra un altro messaggio in cui traspare tutto l'orgoglio per la partnership con la celeberrima Black Sun Society.

SCONVOLGENTE ! LA STORIA DELL' ITALIA OCCULTATA , OMICIDI DI MAFIA, SPECULAZIONI, SVENDITE DI AZIENDE, TRADITORI GOVERNANTI, IMPRENDITORI AL SERVIZIO DELLA MAFIA INTERNAZIONALE E TANTO ALTRO ANCORA ... DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE ...

DITTATURE - LA STORIA OCCULTA dal libro di Antonella Randazzo .


Era il 1992, all'improvviso un'intera classe politica dirigente crollava sotto i colpi delle indagini giudiziarie. Da oltre quarant'anni era stata al potere. Gli italiani avevano sospettato a lungo che il sistema politico si basasse sulla corruzione e sul clientelismo. Ma nulla aveva potuto scalfirlo. Né le denunce, né le proteste popolari (talvolta represse nel sangue), né i casi di connivenza con la mafia, che di tanto in tanto salivano alla cronaca. Ma ecco che, improvvisamente, il sistema crollava. 

Cos'era successo da fare in modo che gli italiani potessero avere, inaspettatamente, la soddisfazione di constatare che i loro sospetti sulla corruzione del sistema politico erano reali?


Mentre l'attenzione degli italiani era puntata sullo scandalo delle tangenti, il governo italiano stava prendendo decisioni importantissime per il futuro del paese. 

Con l'uragano di "Tangentopoli" gli italiani credettero che potesse iniziare un periodo migliore per l'Italia. Ma in segreto, il governo stava attuando politiche che avrebbero peggiorato il futuro del paese. Numerose aziende saranno svendute, persino la Banca d'Italia sarà messa in vendita. La svendita venne chiamata "privatizzazione".


Il 1992 fu un anno di allarme e di segretezza. L'allora Ministro degli Interni Vincenzo Scotti, il 16 marzo, lanciò un allarme a tutti i prefetti, temendo una serie di attacchi contro la democrazia italiana. Gli attacchi previsti da Scotti erano eventi come l'uccisione di politici o il rapimento del presidente della Repubblica. Gli attacchi ci furono, e andarono a buon fine, ma non si trattò degli eventi previsti dal Ministro degli Interni. L'attacco alla democrazia fu assai più nascosto e destabilizzante.


Nel maggio del 1992, Giovanni Falcone venne ucciso dalla mafia. Egli stava indagando sui flussi di denaro sporco, e la pista stava portando a risultati che potevano collegare la mafia ad importanti circuiti finanziari internazionali. Falcone aveva anche scoperto che alcuni personaggi prestigiosi di Palermo erano affiliati ad alcune logge massoniche di rito scozzese, a cui appartenevano anche diversi mafiosi, ad esempio Giovanni Lo Cascio. La pista delle logge correva parallela a quella dei circuiti finanziari, e avrebbe portato a risultati certi, se Falcone non fosse stato ucciso.


Su Falcone erano state diffuse calunnie che cercavano di capovolgere la realtà di un magistrato integro. La gente intuiva che le istituzioni non lo avevano protetto. Ciò emerse anche durante il suo funerale, quando gli agenti di polizia si posizionarono davanti alle bare, impedendo a chiunque di avvicinarsi. Qualcuno gridò: "Vergognatevi, dovete vergognarvi, dovete andare via, non vi avvicinate a queste bare, questi non sono vostri, questi sono i nostri morti, solo noi abbiamo il diritto di piangerli, voi avete solo il dovere di vergognarvi". 

Che la mafia stesse utilizzando metodi per colpire il paese intero, in modo da spaventarlo e fargli accettare passivamente il "nuovo corso" degli eventi, lo si vedrà anche dagli attentati del 1993.


Gli attentati del 1993 ebbero caratteristiche assai simili agli attentati terroristici degli anni della "strategia della tensione", e sicuramente avevano lo scopo di spaventare il paese, per indebolirlo. Il 4 maggio 1993, un'autobomba esplode in via Fauro a Roma, nel quartiere Parioli. Il 27 maggio un'altra autobomba esplode in via dei Georgofili a Firenze, cinque persone perdono la vita. La notte tra il 27 e il 28 luglio, ancora un'autobomba esplode in via Palestro a Milano, uccidendo cinque persone. I responsabili non furono mai identificati, e si disse che la mafia volesse "colpire le opere d'arte nazionali", ma non era mai accaduto nulla di simile. I familiari delle vittime e il giudice Giuseppe Soresina saranno concordi nel ritenere che quegli attentati non erano stati compiuti soltanto dalla mafia, ma anche da altri personaggi dalle "menti più fini dei mafiosi".[1]


Falcone era un vero avversario della mafia. Le sue indagini passarono a Borsellino, che venne assassinato due mesi dopo. La loro morte ha decretato il trionfo di un sistema mafioso e criminale, che avrebbe messo le mani sull'economia italiana, e costretto il paese alla completa sottomissione politica e finanziaria. 

Mentre il ministro Scotti faceva una dichiarazione che suonava quasi come una minaccia: "la mafia punterà su obiettivi sempre più eccellenti e la lotta si farà sempre più cruenta, la mafia vuole destabilizzare lo stato e piegarlo ai propri voleri", Borsellino lamentava regole e leggi che non permettevano una vera lotta contro la mafia. Egli osservava: "non si può affrontare la potenza mafiosa quando le si fa un regalo come quello che le è stato fatto con i nuovi strumenti processuali adatti ad un paese che non è l’Italia e certamente non la Sicilia. Il nuovo codice, nel suo aspetto dibattimentale, è uno strumento spuntato nelle mani di chi lo deve usare. Ogni volta, ad esempio, si deve ricominciare da capo e dimostrare che Cosa Nostra esiste".[2] 


I metodi statali di sabotaggio della lotta contro la mafia sono stati denunciati da numerosi esponenti della magistratura. Ad esempio, il 27 maggio 1992, il Presidente del tribunale di Caltanissetta Placido Dall’Orto, che doveva occuparsi delle indagini sulla strage di Capaci, si trovò in gravi difficoltà: "Qui è molto peggio di Fort Apache, siamo allo sbando. In una situazione come la nostra la lotta alla mafia è solo una vuota parola, lo abbiamo detto tante volte al Csm".[3] 

Anche il Pubblico Ministero di Palermo, Roberto Scarpinato, nel giugno del 1992 disse: "Su un piatto della bilancia c’ è la vita, sull’altro piatto ci deve essere qualcosa che valga il rischio della vita, non vedo in questo pacchetto un impegno straordinario da parte dello Stato, ad esempio non vedo nulla di straordinario sulla caccia e la cattura dei grandi latitanti".[4] 

Nello stesso anno, il senatore Maurizio Calvi raccontò che Falcone gli confessò di non fidarsi del comando dei carabinieri di Palermo, della questura di Palermo e nemmeno della prefettura di Palermo.[5]


Che gli assassini di capaci non fossero tutti italiani, molti lo sospettavano. 

Il Ministro Martelli, durante una visita in Sudamerica, dichiarò: "Cerco legami tra l’assassinio di Falcone e la mafia americana o la mafia colombiana".[6] Lo stesso presidente del consiglio Amato, durante una visita a Monaco, disse: "Falcone è stato ucciso a Palermo ma probabilmente l’omicidio è stato deciso altrove". 

Probabilmente, le tecniche d'indagine di Falcone non piacevano ai personaggi con cui il governo italiano ebbe a che fare quell'anno. Quel considerare la lotta alla mafia soprattutto un dovere morale e culturale, quel coinvolgere le persone nel candore dell'onestà e dell'assenza di compromessi, gli erano valsi la persecuzione e i metodi di calunnia tipici dei servizi segreti inglesi e statunitensi. Tali metodi mirano ad isolare e a criminalizzare, cercando di fare apparire il contrario di ciò che è. Cercarono di far apparire Falcone un complice della mafia. Antonino Caponnetto dichiarò al giornale La Repubblica: "Non si può negare che c’è stata una campagna (contro Falcone), cui hanno partecipato in parte i magistrati, che lo ha delegittimato. Non c’è nulla di più pericoloso per un magistrato che lotta contro la mafia che l’essere isolato".[7] 


L'omicidio di due simboli dello Stato così importanti come Falcone e Borsellino significava qualcosa di nuovo. Erano state toccate le corde dell'élite di potere internazionale, e questi omicidi brutali lo testimoniavano. Ciò è stato intuito anche da Charles Rose, Procuratore distrettuale di New York, che notò la particolarità degli attentati: "Neppure i boss più feroci di Cosa Nostra hanno mai voluto colpire personalità dello Stato così visibili come era Giovanni, perché essi sanno benissimo quali rischi comporta attaccare frontalmente lo Stato. Quell’attentato terroristico è un gesto di paura... Credo che una mafia che si mette a sparare ai simboli come fanno i terroristi... è condannata a perdere il bene più prezioso per ogni organizzazione criminale di quel tipo, cioè la complicità attiva o passiva della popolazione entro la quale si muove".[8] 


Infatti, quell'anno gli italiani capirono che c'era qualcosa di nuovo, e scesero in piazza contro la mafia. Si formarono due fronti: la gente comune contro la mafia, e le istituzioni, che si stavano sottomettendo all'élite che coordina le mafie internazionali. 

Quell'anno l'élite anglo-americana non voleva soltanto impedire la lotta efficace contro la mafia, ma voleva rendere l'Italia un paese completamente soggiogato ad un sistema mafioso e criminale, che avrebbe dominato attraverso il potere finanziario.


Come segnalò il presidente del Senato Giovanni Spadolini, c'era in atto un'operazione su larga scala per distruggere la democrazia italiana: "Il fine della criminalità mafiosa sembra essere identico a quello del terrorismo nella fase più acuta della stagione degli anni di piombo: travolgere lo stato democratico nel nostro paese. L’obiettivo è sempre lo stesso: delegittimare lo Stato, rompere il circuito di fiducia tra cittadini e potere democratico…se poi noi scorgiamo – e ne abbiamo il diritto – qualche collegamento internazionale intorno alla sfida mafia più terrorismo, allora ci domandiamo: ma forse si rinnovano gli scenari di dodici-undici anni fa? Le minacce dei centri di cospirazione affaristico-politica come la P2 sono permanenti nella vita democratica italiana. E c’è un filone piduista che sopravvive, non sappiamo con quanti altri. Mafia e P2 sono congiunte fin dalle origini, fin dalla vicenda Sindona".[9]


Anche Tina Anselmi aveva capito i legami fra mafia e finanza internazionale: "Bisogna stare attenti, molto attenti... Ho parlato del vecchio piano di rinascita democratica di Gelli e confermo che leggerlo oggi fa sobbalzare. E’ in piena attuazione... Chi ha grandi mezzi e tanti soldi fa sempre politica e la fa a livello nazionale ed internazionale. Ho parlato in questi giorni con un importante uomo politico italiano che vive nel mondo delle banche. Sa cosa mi ha detto? Che la mafia è stata più veloce degli industriali e che sta già investendo centinaia di miliardi, frutto dei guadagni fatti con la droga, nei paesi dell’est... Stanno già comprando giornali e televisioni private, industrie e alberghi… Quegli investimenti si trasformeranno anche in precise e specifiche azioni politiche che ci riguardano, ci riguardano tutti. Dopo le stragi di Palermo la polizia americana è venuta ad indagare in Sicilia anche per questo, sanno di questi investimenti colossali, fatti regolarmente attraverso le banche".[10] 


Anni dopo, l'ex ministro Scotti confesserà a Cirino Pomicino: "Tutto nacque da una comunicazione riservata fattami dal capo della polizia Parisi che, sulla base di un lavoro di intelligence svolto dal Sisde e supportato da informazioni confidenziali, parlava di riunioni internazionali nelle quali sarebbero state decise azioni destabilizzanti sia con attentati mafiosi sia con indagini giudiziarie nei confronti dei leaders dei partiti di governo". 

Una delle riunioni di cui parlava Scotti si svolse il 2 giugno del 1992, sul panfilo Britannia, in navigazione lungo le coste siciliane. Sul panfilo c'erano alcuni appartenenti all'élite di potere anglo-americana, come i reali britannici e i grandi banchieri delle banche a cui si rivolgerà il governo italiano durante la fase delle privatizzazioni (Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers).


In quella riunione si decise di acquistare le aziende italiane e la Banca d'Italia, e come far crollare il vecchio sistema politico per insediarne un altro, completamente manovrato dai nuovi padroni. A quella riunione parteciparono anche diversi italiani, come Mario Draghi, allora direttore delegato del ministero del Tesoro, il dirigente dell'Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell'Iri Riccardo Galli. Gli intrighi decisi sulla Britannia avrebbero permesso agli anglo-americani di mettere le mani sul 48% delle aziende italiane, fra le quali c'erano la Buitoni, la Locatelli, la Negroni, la Ferrarelle, la Perugina e la Galbani. 

La stampa martellava su "Mani pulite", facendo intendere che da quell'evento sarebbero derivati grandi cambiamenti. 

Nel giugno 1992 si insediò il governo di Giuliano Amato. Si trattava di un personaggio in armonia con gli speculatori che ambivano ad appropriarsi dell'Italia. Infatti, Amato, per iniziare le privatizzazioni, si affrettò a consultare il centro del potere finanziario internazionale: le tre grandi banche di Wall Street, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Salomon Brothers.


Appena salito al potere, Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l'élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare. 

L'inizio fu concertato dal Fondo Monetario Internazionale, che, come aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutare la nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell'élite. L'incarico di far crollare l'economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane. 

Soros ebbe l'incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall'élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira. A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.


Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull'Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d'Italia. C'erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri dell'élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d'Italia. 

La Rothschild Italia Spa, filiale di Milano della Rothschild & Sons di Londra, venne creata nel 1989, sotto la direzione di Richard Katz. Quest'ultimo diventò direttore del Quantum Fund di Soros nel periodo delle speculazioni a danno della lira. Soros era stato incaricato dai Rothschild di attuare una serie di speculazioni contro la sterlina, il marco e la lira, per destabilizzare il sistema Monetario Europeo. Sempre per conto degli stessi committenti, egli fece diverse speculazioni contro le monete di alcuni paesi asiatici, come l'Indonesia e la Malesia. Dopo la distruzione finanziaria dell'Europa e dell'Asia, Soros venne incaricato di creare una rete per la diffusione degli stupefacenti in Europa.


In seguito, i Rothschild, fedeli al loro modo di fare, cercarono di far cadere la responsabilità del crollo economico italiano su qualcun altro. Attraverso una serie di articoli pubblicati sul Financial Times, accusarono la Germania, sostenendo che la Bundesbank aveva attuato operazioni di aggiotaggio contro la lira. L'accusa non reggeva, perché i vantaggi del crollo della lira e della svendita delle imprese italiane andarono agli anglo-americani. 

La privatizzazione è stata un saccheggio, che ancora continua. Spiega Paolo Raimondi, del Movimento Solidarietà: 


Abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell'economia produttiva e l'esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l'Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico.[11]

Qualche anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza alcun successo. Nell'ottobre del 1995, il presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, Paolo Raimondi, presentò un esposto alla magistratura per aprire un'inchiesta sulle attività speculative di Soros & Co, che avevano colpito la lira. L'attacco speculativo di Soros, gli aveva permesso di impossessarsi di 15.000 miliardi di lire. Per contrastare l'attacco, l'allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, bruciò inutilmente 48 miliardi di dollari. 

Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.

Spiegano il Presidente e il segretario generale del "Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà", durante l'esposto contro Soros:


È stata... annotata nel 1992 l 'esistenza... di un contatto molto stretto e particolare del sig. Soros con Gerald Carrigan, presidente della Federal Reserve Bank di New York, che fa parte dell'apparato della Banca centrale americana, luogo di massima circolazione di informazioni economiche riservate, il quale, stranamente, una volta dimessosi da questo posto, venne poi immediatamente assunto a tempo pieno dalla finanziaria "Goldman Sachs & co." come presidente dei consiglieri internazionali. La Goldman Sachs è uno dei centri della grande speculazione sui derivati e sulle monete a livello mondiale. La Goldman Sachs è anche coinvolta in modo diretto nella politica delle privatizzazioni in Italia. In Italia inoltre, il sig. Soros conta sulla strettissima collaborazione del sig. Isidoro Albertini, ex presidente degli agenti di cambio della Borsa di Milano e attuale presidente della "Albertini e co. SIM" di Milano, una delle ditte guida nel settore speculativo dei derivati. Albertini è membro del consiglio di amministrazione del "Quantum Fund" di Soros.


L'attacco speculativo contro la lira del settembre 1992 era stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992 sullo yacht "Britannia" della regina Elisabetta II d'Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale, soprattutto britannica, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la S. G. Warburg, la Barings e simili, si incontrarono con la controparte italiana guidata da Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro, e dal futuro ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell'industria di stato italiana. A seguito dell'attacco speculativo contro la lira e della sua immediata svalutazione del 30%, codesta privatizzazione sarebbe stata fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello stato italiano e dell'economia nazionale e dell'occupazione. Stranamente, gli stessi partecipanti all'incontro del Britannia avevano già ottenuto l'autorizzazione da parte di uomini di governo come Mario Draghi, di studiare e programmare le privatizzazioni stesse. Qui ci si riferisce per esempio alla Warburg, alla Morgan Stanley, solo per fare due tra gli esempi più noti. 


L'agenzia stampa EIR (Executive Intelligence Review) ha denunciato pubblicamente questa sordida operazione alla fine del 1992 provocando una serie di interpellanze parlamentari e di discussioni politiche che hanno avuto il merito di mettere in discussione l'intero procedimento, alquanto singolare, di privatizzazione.

I complici italiani furono il ministro del Tesoro Piero Barucci, l'allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini e l'allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all'allora capo del governo Giuliano Amato e al Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi. Alcune autorità italiane (come Dini) fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori. 

Amato aveva costretto i sindacati ad accettare un accordo salariale non conveniente ai lavoratori, per la "necessità di rimanere nel Sistema Monetario Europeo", pur sapendo che l'Italia ne sarebbe uscita a causa delle imminenti speculazioni. 

Gli attacchi all'economia italiana andarono avanti per tutti gli anni Novanta, fino a quando il sistema economico- finanziario italiano non cadde sotto il completo controllo dell'élite. Nel gennaio del 1996, nel rapporto semestrale sulla politica informativa e della sicurezza, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini disse:


I mercati valutari e le borse delle principali piazze mondiali continuano a registrare correnti speculative ai danni della nostra moneta, originate, specie in passaggi delicati della vita politico-istituzionale, dalla diffusione incontrollata di notizie infondate riguardanti la compagine governativa e da anticipazioni di dati oggetto delle periodiche comunicazioni sui prezzi al consumo... è possibile attendersi la reiterazione di manovre speculative fraudolente, considerato il persistere di una fase congiunturale interna e le scadenze dell'unificazione monetaria.

Il giorno dopo, il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, riferiva che l'Italia non poteva far nulla contro le correnti speculative sui mercati dei cambi, perché "se le banche di emissione tentano di far cambiare direzione o di fermare il vento (delle operazioni finanziarie) non ce la fanno per la dimensione delle masse in movimento sui mercati rispetto alla loro capacità di fuoco". 

Le nostre autorità denunciavano il potere dell'élite internazionale, ma gettavano la spugna, ritenendo inevitabili quegli eventi. Era in gioco il futuro economico-finanziario del paese, ma nessuna autorità italiana pensava di poter fare qualcosa contro gli attacchi destabilizzanti dell'élite anglo-americana.


Il Movimento Solidarietà fu l'unico a denunciare quello che stava effettivamente accadendo, additando i veri responsabili del crollo dell'economia italiana. Il 28 giugno 1993, il Movimento Solidarietà svolse una conferenza a Milano, in cui rese nota a tutti la riunione sul Britannia e quello che ne era derivato.[14] 

Il 6 novembre 1993, l 'allora presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi scrisse una lettera al procuratore capo della Repubblica di Roma, Vittorio Mele, per avviare "le procedure relative al delitto previsto all'art. 501 del codice penale ("Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio"), considerato nell'ipotesi delle aggravanti in esso contenute". Anche a Ciampi era evidente il reato di aggiotaggio da parte di Soros, che aveva operato contro la lira e i titoli quotati in Borsa delle nostre aziende.


Anche negli anni successivi avvennero altre privatizzazioni, senza regole precise e a prezzi di favore. Che stesse cambiando qualcosa, gli italiani lo capivano dal cambio di nome delle aziende, la Sip era diventata Telecom Italia e le Ferrovie dello Stato erano diventate Trenitalia. 

Il decreto legislativo 79/99 avrebbe permesso la privatizzazione delle aziende energetiche. Nel settore del gas e dell'elettricità apparvero numerose aziende private, oggi circa 300. Dal 24 febbraio del 1998, anche le Poste Italiane diventarono una S.p.a. In seguito alla privatizzazione delle Poste, i costi postali sono aumentati a dismisura e i lavoratori postali vengono assunti con contratti precari. Oltre 400 uffici postali sono stati chiusi, e quelli rimasti aperti appaiono come luoghi di vendita più che di servizio.


Le nostre autorità giustificavano la svendita delle privatizzazioni dicendo che si doveva "risanare il bilancio pubblico", ma non specificavano che si trattava di pagare altro denaro alle banche, in cambio di banconote che valevano come la carta straccia. A guadagnare sarebbero state soltanto le banche e i pochi imprenditori già ricchi (Benetton, Tronchetti Provera, Pirelli, Colaninno, Gnutti e pochi altri).

Si diceva che le privatizzazioni avrebbero migliorato la gestione delle aziende, ma in realtà, in tutti i casi, si sono verificati disastri di vario genere, e il rimedio è stato pagato dai cittadini italiani.


Le nostre aziende sono state svendute ad imprenditori che quasi sempre agivano per conto dell'élite finanziaria, da cui ricevevano le somme per l'acquisto. La privatizzazione della Telecom avvenne nell'ottobre del 1997. Fu venduta a 11,82 miliardi di euro, ma alla fine si incassarono soltanto 7,5 miliardi. La società fu rilevata da un gruppo di imprenditori e banche., e al Ministero del Tesoro rimase una quota del 3,5%. 

Il piano per il controllo di Telecom aveva la regia nascosta della Merril Lynch, del Gruppo Bancario americano Donaldson Lufkin & Jenrette e della Chase Manhattan Bank. 

Alla fine del 1998, il titolo aveva perso il 20% (4,33 euro). Le banche dell'élite, la Chase Manhattan e la Lehman Brothers, si fecero avanti per attuare un'opa. Attraverso Colaninno, che ricevette finanziamenti dalla Chase Manhattan, l'Olivetti diventò proprietaria di Telecom. L'Olivetti era controllata dalla Bell, una società con sede a Lussemburgo, a sua volta controllata dalla Hopa di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno.


Il titolo, che durante l'opa era stato fatto salire a 20 euro, nel giro un anno si dimezzò. Dopo pochi anni finirà sotto i tre euro. 

Nel 2001 la Telecom si trovava in gravi difficoltà, le azioni continuavano a scendere. La Bell di Gnutti e la Unipol di Consorte decisero di vendere a Tronchetti Provera buona parte loro quota azionaria in Olivetti. Il presidente di Pirelli, finanziato dalla J. P. Morgan, ottenne il controllo su Telecom, attraverso la finanziaria Olimpia, creata con la famiglia Benetton (sostenuta da Banca Intesa e Unicredit).


Dopo dieci anni dalla privatizzazione della Telecom, il bilancio è disastroso sotto tutti i punti di vista: oltre 20.000 persone sono state licenziate, i titoli azionari hanno fatto perdere molto denaro ai risparmiatori, i costi per gli utenti sono aumentati e la società è in perdita. 

La privatizzazione, oltre che un saccheggio, veniva ad essere anche un modo per truffare i piccoli azionisti. 

La Telecom , come molte altre società, ha posto la sua sede in paesi esteri, per non pagare le tasse allo Stato italiano. Oltre a perdere le aziende, gli italiani sono stati privati anche degli introiti fiscali di quelle aziende. La Bell, società che controllava la Telecom Italia, aveva sede in Lussemburgo, e aveva all'interno società con sede alle isole Cayman, che, com'è noto, sono un paradiso fiscale.

Gli speculatori finanziari basano la loro attività sull'esistenza di questi paradisi fiscali, dove non è possibile ottenere informazioni nemmeno alle autorità giudiziarie. I paradisi fiscali hanno permesso agli speculatori di distruggere le economie di interi paesi, eppure i media non parlano mai di questo gravissimo problema. 

Mettere un'azienda importante come quella telefonica in mani private significa anche non tutelare la privacy dei cittadini, che infatti è stata più volte calpestata, com'è emerso negli ultimi anni.


Anche per le altre privatizzazioni, Autostrade, Poste Italiane, Trenitalia ecc., si sono verificate le medesime devastazioni: licenziamenti, truffe a danno dei risparmiatori, degrado del servizio, spreco di denaro pubblico, cattiva amministrazione e problemi di vario genere. 

La famiglia Benetton è diventata azionista di maggioranza delle Autostrade. Il contratto di privatizzazione delle Autostrade dava vantaggi soltanto agli acquirenti, facendo rimanere l'onere della manutenzione sulle spalle dei contribuenti. 

I Benetton hanno incassato un bel po' di denaro grazie alla fusione di Autostrade con il gruppo spagnolo Abertis. La fusione è avvenuta con la complicità del governo Prodi, che in seguito ad un vertice con Zapatero, ha deciso di autorizzarla. Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture, si era opposto, ma ha alla fine si è piegato alle proteste dell'Unione Europea e alla politica del Presidente del Consiglio.


Nonostante i disastri delle privatizzazioni, le nostre autorità governative non hanno alcuna intenzione di rinazionalizzare le imprese allo sfacelo, anzi, sono disposte ad utilizzare denaro pubblico per riparare ai danni causati dai privati. 

La società Trenitalia è stata portata sull'orlo del fallimento. In pochi anni il servizio è diventato sempre più scadente, i treni sono sempre più sporchi, il costo dei biglietti continua a salire e risultano numerosi disservizi. A causa dei tagli al personale (ad esempio, non c'è più il secondo conducente), si sono verificati diversi incidenti (anche mortali). Nel 2006, l 'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, si è presentato ad una audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, per battere cassa, confessando un buco di un miliardo e settecento milioni di euro, che avrebbe potuto portare la società al fallimento. Nell'ottobre del 2006, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, approvò il piano di ricapitalizzazione proposto da Trenitalia. Altro denaro pubblico ad un'azienda privatizzata ridotta allo sfacelo.


Dietro tutto questo c'era l'élite economico finanziaria (Morgan, Schiff, Harriman, Kahn, Warburg, Rockfeller, Rothschild ecc.) che ha agito preparando un progetto di devastazione dell'economia italiana, e lo ha attuato valendosi di politici, di finanzieri e di imprenditori. Nascondersi è facile in un sistema in cui le banche o le società possono assumere il controllo di altre società o banche. Questo significa che è sempre difficile capire veramente chi controlla le società privatizzate. E' simile al gioco delle scatole cinesi, come spiega Giuseppe Turani: "Colaninno & soci controllano al 51% la Hopa, che controlla il 56,6% della Bell, che controlla il 13,9% della Olivetti, che controlla il 70% della Tecnost, che controlla il 52% della Telecom".[15]

Numerose aziende di imprenditori italiani sono state distrutte dal sistema dei mercati finanziari, ad esempio la Cirio e la Parmalat. Queste aziende hanno truffato i risparmiatori vendendo obbligazioni societarie ("Bond") con un alto margine di rischio. La Parmalat emise Bond per un valore di 7 miliardi di euro, e allo stesso tempo attuò operazioni finanziarie speculative, e si indebitò. Per non far scendere il valore delle azioni (e per venderne altre) truccava i bilanci.


Le banche nazionali e internazionali sostenevano la situazione perché per loro vantaggiosa, e l'agenzia di rating, Standard & Poor's, si è decisa a declassare la Parmalat soltanto quando la truffa era ormai nota a tutti. 

I risparmiatori truffati hanno avviato una procedura giudiziaria contro Calisto Tanzi, Fausto Tonna, Coloniale S.p.a. (società della famiglia Tanzi), Citigroup, Inc. (società finanziaria americana), Buconero LLC (società che faceva capo a Citigroup), Zini & Associates (una compagnia finanziaria americana), Deloitte Touche Tohmatsu (organizzazione che forniva consulenza e servizi professionali), Deloitte & Touche SpA (società di revisione contabile), Grant Thornton International (società di consulenza finanziaria) e Grant Thornton S.p.a. (società incaricata della revisione contabile del sottogruppo Parmalat S.p.a.).


La Cirio era gestita dalla Cragnotti & Partners. I "Partners" non erano altro che una serie di banche nazionali e internazionali. La Cirio emise Bond per circa 1.125 milioni di Euro. Molte di queste obbligazioni venivano utilizzate dalle banche per spillare denaro ai piccoli risparmiatori. Tutto questo avveniva in perfetta armonia col sistema finanziario, che non offre garanzie di onestà e di trasparenza. 

Grazie alle privatizzazioni, un gruppo ristretto di ricchi italiani ha acquisito somme enormi, e ha permesso all'élite economico-finanziaria anglo-americana di esercitare un pesante controllo, sui cittadini, sulla politica e sul paese intero. 

Agli italiani venne dato il contentino di "Mani Pulite", che si risolse con numerose assoluzioni e qualche condanna a pochi anni di carcere.


A causa delle privatizzazioni e del controllo da parte della Banca Centrale Europea, il paese è più povero e deve pagare somme molto alte per il debito. Ogni anno viene varata la finanziaria, allo scopo di pagare le banche e di partecipare al finanziamento delle loro guerre. Mentre la povertà aumenta, come la disoccupazione, il lavoro precario, il degrado e il potere della mafia. 

Il nostro paese è oggi controllato da un gruppo di persone, che impongono, attraverso istituti propagandati come "autorevoli" (Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea), di tagliare la spesa pubblica, di privatizzare quello che ancora rimane e di attuare politiche non convenienti alla popolazione italiana. I nostri governi operano nell'interesse di questa élite, e non in quello del paese.


Antonella Randazzo ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos Edizioni, 2006); La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa (Zambon Editore 2007) e Dittature. La Storia Occulta (Edizione Il Nuovo Mondo, 2007). 


[1] http://www.reti-invisibili.net/georgofili/ 

[2] La Repubblica , 27 maggio 1992.

[3] La Repubblica , 28 maggio 1992.

[4] La Repubblica , 10 giugno 1992.

[5] La Repubblica , 23 giugno 1992.

[6] La Repubblica , 23 giugno 1992.

[7] La Repubblica , 25 giugno 1992. 

[8] La Repubblica , 27 maggio 1992.

[9] La Repubblica , 11 agosto 1992.

[10] L'Unità, 12 agosto 1992.

[11] Solidarietà, anno IV n. 1, febbraio 1996.

[12] Esposto della Magistratura contro George Soros presentato dal Movimento Solidarietà al Procuratore della Repubblica di Milano il 27 ottobre 1995. 

[13] Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica , Rivista N. 4 gennaio-aprile 1996.

[14] Solidarietà, anno 1, n. 1, ottobre 1993.

[15] La Repubblica , 5 settembre 1999.


http://www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm

L'EUROPA E' UN GOLPE 

La Gabbia – Come ci fregano col Fiscal Compact (06/04/2014) | Antonio Maria Rinaldi

Barnard: ho le prove, l’Italia ha trasferito in tasse migliaia di miliardi alla Germania. Non me lo hanno fatto dire

Sono 2 anni che porto la macroeconomia salva nazione e salva vite alle trasmissioni di Gianluigi Paragone.

Hey, GRATIS, anzi, pago io ogni volta che ci vado per cena e colazione. Sti pezzenti di La7, Cairo per primo, non sborsano un soldo. Ma lui, Paragone si compra la moto da un miliardo e ci racconta come la tiene in curva. Ehm…

Ok. Io faccio volontariato per La7, come sempre. Ma ieri sera è stato il massimo. Prima mi trasmettevano alle 22,30, e il secondo intervento era dopo mezzanotte. Ok. Poi sono diventate le 22,45, poi le 23. Poi….

Ieri sera alle 23:05 chiedo all’ameba che fa da autore di La Gabbia a che cazzo di ora mi mandano. Lui vagheggia fra le 23,15 in poi.

Hey, io ci vado GRATIS, e porto l’economia salva vite, e salva nazione. Ma no, prima fanno parlare quel pupazzetto di Cruciani, quel falsario di Gomez, poi la Lidia Undiemi, che non è nulla, ma la Gabbia la sottotitola come ECONOMISTA, una che è lì solo perché è carina, ma vi rendete conto… ECONOMISTA. Una che la ascoltano solo perché ha la gnoccca ed è carina.

Io ho un pezzo di macro che rivela come l’Italia ha trasferito in tasse migliaia di miliardi alla Germania. Mica nulla, giornalismo serio, con le prove. Ma prima devono venire il cretino (Cruciani) e le gnocche fritte, inclusa quella che dalle scale fa le classifiche.

Alle 23:05 chiedo all’ameba che fa da autore di La Gabbia a che cazzo di ora mi mandano. Lui vagheggia fra le 23,15 in poi, come detto. Mi sono strappato il microfono e me ne sono andato. Il mio intervento oltre la mezzanotte era pre-registrato. Quello di mezza serata non l’avete visto, li ho mandati a cagare.

Al ristorante, dopo la fine della trasmissione, ho mangiato la faccia a Paragone, voi non crederete mai a cosa gli ho detto di fronte alla sua gnocca fritta preferita. Lui sa giocare a basket e guidare la moto, ma un Uomo non lo affronta, è rimasto seduto come un pirla. Se si alzava lo disfavo, ne rimaneva poco.

Mi sa che sono fuori dalla Tv un’altra volta. Ve ne frega un cazzo? No? Creperete da capre, e ve lo meritate. Bacini.

Paolo Barnard

Fonte:http://www.stopeuro.org/barnard-prove-litalia-trasferito-in-tasse-migliaia-miliardi-germania-non-fatto-dire/

IL PROGETTO FINALE! IL NUOVO ORDINE MONDIALE! (NWO)

Il Nuovo Ordine Mondiale (NWO): la Vera Struttura degli Illuminati 

Esposizione del sistema di potere occulto gestito a partire da Roma ed esercitato sull’intero globo, e dell’Agenda legata all’implementazione di un Nuovo Ordine Mondiale fondato sulla religione misterica babilonese.

INTENTO E PROPOSITO DI QUESTA RICERCA

L’obiettivo di questa ricerca è quello di fornire un database di riferimento legato a internet per la diffusione di informazioni a proposito dell’effettiva struttura operativa degli Illuminati (eng) e del Nuovo Ordine Mondiale (eng), inclusa la presentazione di elementi che potrebbero presentarsi, ad un superficiale livello di analisi, come difficilmente conciliabili l’uno con l’altro.

In ogni occasione in cui è stato possibile, si è fatto riferimento a prove dirette, rintracciabili in fonti mainstream e ufficiali provenienti da tutto il globo, principalmente per favorire la massima credibilità e la verifica dell’autenticità dell’informazione stessa. A tali informazioni solitamente non viene riconosciuta l’importanza essenziale che invece assolutamente rivestono, in ogni caso, numerosi elementi di prova potranno essere rintracciati consultando la serie di link presentati, che renderanno più semplice la comprensione di una struttura piramidale impegnata a manipolare, servendosi di una serie di livelli di gestione e di controllo, quella che è definibile come una organizzazione globale che esercita un potere occulto onnipresente e onnicomprensivo, e che opera essenzialmente come se fosse ‘nascosta in piena vista’. E’ una valutazione del creatore e del coordinatore di tale ricerca che i controllori spirituali che si nascondono dietro le quinte, in riferimento alle forze occulte associabili agli Illuminati, siano elementi Luciferiani (engSatanisti (eng) rintracciabili nell’ambito della cosiddetta Compagnia di Gesù (eng) altrimenti nota come Gesuiti, e della cosiddetta Santa Sede (eng) della Chiesa Cattolica Romana (eng), generalmente indicata come Vaticano (eng). L’attuale e 30° Superiore Generale (eng) della Compagnia di Gesù (Gesuiti) è Adolfo Nicholas (eng), che è stato eletto il 19 Gennaio del 2008. Il Superiore Generale dei Gesuiti è solitamente soprannominato Papa Nero (eng).

Successivamente alla considerazione delle prove, è ferma convinzione del coordinatore di questa ricerca, che tale sistema operativo, che ha il suo centro di coordinamento a Roma (eng), servendosi di personaggi insediati nell’ambito di Ordini Cavallereschi (eng) Papali e Reali, di ordini gerarchici di carattere Satanico, di riti, ordini e obbedienze Massoniche (eng) di elevato livello, ed inoltre di massoni Sionisti socialisti (eng), leali al Papa, di ispirazione Franchista (eng)e Sabbatiana (eng), ed infine servendosi di specifici gruppi costituiti nell’ambito dell’elite, sia impegnata a gestire lo scenario politico-economico e militare, e una serie infinita di personaggi collocati sulla scena politica-economica in vista della realizzazione di quello che viene definito Nuovo Ordine Mondiale (eng).

L’impulso mistico-religioso che si nasconde dietro questo Nuovo Ordine Mondiale (NWO) pianificato dalla struttura Gesuita/Vaticana, al contrario della pretestuosa retorica ad uso interno del Papato (eng), e della sua fasulla opposizione alle società segrete (eng) impegnate ad operare nell’ambito dell’occulto (eng), non è lo spirito di Cristo (eng)(+), ma quello dell’Anticristo (eng).

STRUTTURE CHIAVE CONTROLLATE DAI GESUITI NELL’AMBITO DEL NETWORK DEFINITO COME ILLUMINATI

(Nota: ci sono individui tra quelli che saranno elencati che preferirebbero liberarsi delle macchinazioni dei Gesuiti, del Papato e degli Ordini leali al Papa, ma si tratta in ogni caso di soggetti incardinati all’interno di tali strutture. A meno che non si dichiarino apertamente contro Roma, questa lista resta valida).

1) FONDAMENTALI ORDINI CATTOLICI LEALI AL PAPA:

►  L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (eng)

►  L’Ordine Costantiniano di San Giorgio (eng) (Branca Franco-Napoletana)

►  L’Ordine Costantiniano di San Giorgio (eng) – Branca Ispano-Napoletana (eng):

►  Il Sovrano Ordine Militare di Malta (eng):

  • Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta: Matthew Festing (eng), che è inoltre ‘Knight Grand Cross of Justice’ della Branca Franco-Napoletana dell’Ordine Costantiniano.
  • Gran Priore d’Inghilterra del Sovrano Ordine Militare di Malta: Fredrik Crichton-Stuart (eng) (+), che è inoltre ‘Knight Commander of Justice’ della Branca Franco-Napoletana dell’Ordine Costantiniano, e figlio di Lord Ridhian Crichton-Stuart (eng).

►  L’Opus Dei (eng)

2) FONDAMENTALI ORDINI REALI

►  L’Ordine della Giarrettiera (eng) (+):

►  Il Venerabile Ordine di San Giovanni (eng):

►  Il Royal Order of Scotland (eng):

  • il Governatore è Andrew Bruce (eng), 11° Conte di Elgin (eng).

3) FONDAMENTALI ORDINI E ORGANIZZAZIONI SEGRETE

► Skull & Bones (eng).

► i numerosi ordini dell’Ordo Templi Orientis (eng), e la Chiesa Gnostica Cattolica (eng)

► i Martinisti (eng), la Societas Rosicruciana (eng), l’AMORC (ita) (eng)

► Il Tempio di Set (eng), la Società Teosofica (eng)

► la Universal Unity

4) PERSONAGGI CHIAVE NELL’AMBITO DEI DIVERSI RITI, ORDINI, OBBEDIENZE E STRUTTURE COLLATERALI DELLA MASSONERIA

►Il Rito di Menphis e Misraim (eng): fondamentalmente un sistema di 99 Gradi, ma in realtà giunge segretamente fino al 100° Grado – il grado più elevato nell’ambito degli ordini massonici – che viene concesso presso il quartier generale di Palermo (eng), in Sicilia (eng).

► Massoneria Turco-Ottomana: un sistema di 7 Gradi con due branche controllate da Fethullah Gulen (eng) e dal falso anti-massone Adnan Oktar (eng), altrimenti noto come Harun Yahya (eng).

► La Massoneria di Rito Scozzese (eng) sistema di 32°/33° Gradi: personaggi chiave con la carica di Sovrano Gran Comandante includono: Ronald A. Seale (eng) della Giurisdizione Suprema del Consiglio del 33° Grado del Sud degli Stati Uniti – la Loggia Madre a livello mondiale del Rito Scozzese – a Washington DC; John Willian Naughton (eng) (che è inoltre un massone del Rito di York e massone Shriner) della Giurisdizione Suprema del Consiglio del 33° Grado del Nord degli Stati Uniti; il Reverendo Canon Richard Tydeman (eng) del Consiglio Supremo del 33° Grado per l’Inghilterra e il Galles (eng); Corrado Balacco Gabrieli (+) del Consiglio Supremo del 33° Grado italiano. Ci sono Consigli Supremi in tutto il mondo, in particolare in Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Scozia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Russia, Israele, Brasile, Olanda, Finlandia, Danimarca, Svezia, Lussemburgo, Romania ed in più di altri 40 paesi (por).

► La Massoneria del Rito di York (eng), sistema basato su 11 Gradi: è soggetto alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, con supervisione e controllo diretto da parte del Duca di Kent e del Marchese di Northampton, rispettivamente Grand Master e Pro-Grand Master della Gran Loggia Unita d’Inghilterra (UGLE).

► Gli Shriners (eng): tutti gli Shriners fino a poco tempo dovevano essere quantomeno Massoni del Rito Scozzese del 33° Grado, si tratta di una struttura che è stata creata dai massoni del Rito Scozzese (eng) ed è soggetta al loro controllo diretto, tutti i membri devono essere ‘regolari’ Master Mason; il personaggio a cui è concesso il Potentato Imperiale degli Shriners del Nord America, ed inoltre il più influente tra gli Shriners del mondo, è Douglas E. Maxwell (eng)

5) PRINCIPALI MEMBRI DELLA MASSONERIA PROVENIENTI DA FAMIGLIE ARISTOCRATICHE E REALI

► Il Principe Eduardo (eng), Duca di Kent (eng): cugino della Regina Elisabetta II e del Duca di Gloucester. Il Duca di Kent è il Venerabile Gran Maestro (Most Worshipful Grand Master) della Gran Loggia Unita d’Inghilterra (UGLE)(eng), ed è inoltre First Grand Principal of the Supreme Grand Chapter (eng) dei massoni del Royal Arch (eng) d’Inghilterra, ed inoltre Gran Maestro dell’ Ordine di San Michele e San Giorgio (eng). E’ da sottolineare il fatto che sua moglie Katharine, Duchessa di Kent (eng) si sia convertita al Cattolicesimo Romano nel 1994, così come ha fatto suo figlio Lord Nicholas Windsor (eng) nel 2001, che si è successivamente sposato in Vaticano nel 2006.

► Spenser Compton (eng), 7° Marchese di Northampton (eng): Pro-Deputy Grand Master della UGLE, ed inoltre Pro-Deputy First Grand Principal del Supremo Grande Capitolo dei Massoni del Royal Arch d’Inghilterra.

► il Principe Michael del Kent (eng): fratello del Duca di Kent. Il Principe Michael è il Gran Maestro della Gran Loggia dei Mark Master Masons (eng). Sua moglie, la Principessa Marie Christine (eng) è sempre stata Cattolico Romana ed è una (Dama) ‘Dame Grand Cross of Honour and Devotion’ del Sovrano Ordine Militare di Malta (leale al Papa), nell’ambito della British Association relativa a tale Ordine. La Principessa, moglie del Principe Michael, è anche Dama (Dame Grand Cross of Justice) della Delegazione Britannica e Irlandese della Branca Franco-Napoletana dell’Ordine Costantiniano (leale al Papa).

6) FONDAMENTALI GRUPPI E COMITATI D’AFFARI DELL’ELITE IMPEGNATI NELLA GESTIONE DELLA POLITICA E DELL’ECONOMIA 

► La Pilgrims Society (eng)

  • Patrono: Regina Elisabetta II;
  • Presidente: Lord Inge (eng).

► Il Gruppo Bilderberg (eng)

  • Presidente: il Visconte Etienne Davignon (eng).

► La Chatham House/The Royal Institute for International Affairs (eng):

  • Presidente Julius DeAnne (eng).

► Il Council on Foreign Relations (eng) – il CFR, ha sede a New York City

  • Presidente: Richard N. Haas (eng).

► La Commissione Trilaterale (eng)

  • i tre attuali direttori della Commissione Trilaterale: Joseph Nye (eng) (che è inoltre un attivo membro del Bilderberg); Peter Sutherland (eng), istruito dai Gesuiti, e Yotaro Kobayashi (eng).

► La Rand Corporation (eng)

  • Presidente e Amministratore Delegato: James Thompson (eng), che è inoltre membro del CFR.

► Il Gruppo dei Trenta (Group of Thirty) (eng) G30

  • Chairman of the Board of Trustees: Paul Volcker (eng), fondatore e membro della Commissione Trilaterale.

► Il Peterson Institute for International Economics (eng)

► Consiglio Internazionale della JP Morgan Chase (eng)

► La Tavola Rotonda degli Industriali Europei (eng)

► Il Bohemian Club (eng) – Bohemian Grove (eng), California.

7) PRINCIPALI ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALISTE DI CARATTERE GEOPOLITICO E POLITICO-ECONOMICO

► Le Nazioni Unite (eng) (l’ONU: ‘cavallo di Troia’ creato e controllato da Roma in vista della creazione di un Unico Governo Mondiale, ha sede a New York City), unitamente ad altre ed associate organizzazioni non governative quali, tra le altre, l’UNESCO (eng), con sede a Parigi (eng); l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (eng), con sede a Ginevra (eng), in Svizzera, ed altre.

► L’Unione Europea (eng) (UE, fondamentalmente con sedi principali a Bruxelles (eng), e a Strasburgo (eng), in Alsazia (eng), Francia.

► Il Consiglio Europeo (eng) – il più importante organo politico dell’Unione Europea. La Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea (eng) ruota ogni 6 mesi tra i governi nazionali degli stati membri e tale carica viene concessa ad un ministro di uno degli stati membri appositamente nominato).

► Il Parlamento Europeo (eng) – l’unica istituzione parlamentare dell’Unione Europea i cui i membri vengano eletti direttamente dal popolo. Il Presidente del Parlamento Europeo (eng): Hans-Gert Pottering (eng), ora sostituito da Jerzy Buzek (eng).

► La Commissione Europea (eng) – il braccio esecutivo dell’Unione Europea. Il Presidente della Commissione Europea (eng) è Josè Manuel Barroso (eng) (+), istruito dai Gesuiti.

► La Security & Prosperity Partnership (eng)- ‘cavallo di Troia’ in vista della creazione della Unione Nord-Americana (eng).

► La Asian Pacific Economic Cooperation (APEC) (eng).

8) FONDAMENTALI ORGANIZZAZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALISTE

► La Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) (eng) – Il BIS ha sede a Basilea (eng), in Svizzera.

► Il Comitato di Basilea (eng) – parte integrante del BIS/subcomitato costituito dalle nazioni del Gruppo dei 10/G10 (eng).

► Il Fondo Monetario Internazionale (eng) – Il Fondo Monetario Internazionale ha sede a Washington DC (eng).

►  La Banca Mondiale (eng) (con sede a Washington DC) e il Gruppo della Banca Mondiale (eng).

► L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (eng) – OECD.

Sono inoltre degni di menzione i banchieri centrali internazionalisti e le banche centrali trans-nazionali:

► La Banca Centrale Europea (eng) (con sede a Francoforte (eng), in Germania.

► Il Sistema della Federal Reserve (eng) – con sede a Washington DC.

► La Banca d’Inghilterra (eng) (con sede nella Città di Londra (eng) sita nell’area metropolitana di Londra (eng).

  • Governatore (eng): Mervyn King (eng).

► oltre alle loro controparti, in forma di banche centrali variamente denominate, impegnate a salassare i popoli, ed attive praticamente in ogni paese del mondo.

9) FONDAMENTALI ORGANIZZAZIONI MILITARI INTERNAZIONALISTE E ORGANIZZAZIONI PRIVATE DI CARATTERE MILITARE IMPEGNATE NEL RECLUTAMENTO DI CONTRACTORS MERCENARI

► NATO (eng) – North Atlantic Treaty Organization, le cui truppe costituiscono fondamentalmente il nerbo delle forze di ‘peace keeping’ (eng).

► La Blackwater International (eng).

Fonte: http://realityresearch.wordpress.com/
Traduzione: Heimskringla

POST SCRIPTUM (P.S.)

E’ consigliabile approfondire il contenuto dei link con riferimento agli Ordini Cavallereschi principali, e agli Ordini ad essi subordinati, presentati nella ricerca, oltre che, nei casi in cui sia possibile, dare un’occhiata ai personaggi che di tali Ordini sono, e sono stati, membri effettivi. Quest’ultima potrebbe essere un’esperienza illuminante, seppure, in taluni casi, sorprendente. I link in inglese sono solitamente più estesi e forniscono una quantità maggiore di informazioni.

A titolo di esempio, considerate il seguente Ordine Cavalleresco fedele al Papa, ovvero l’Ordine Papale di San Gregorio, e prestate attenzione ai nominativi che troverete in basso, nella pagina relativa al link, in fondo alla pagina. Verificate quindi, in alto a destra, nella stessa pagina, chi sia il Capo Supremo di tale Ordine . Vi renderete conto allora che quest’ultimo personaggio sia il ‘Capo’ dell’Ordine ‘Gerarchico’ a cui appartengono TUTTI quei ‘signori’ che lì sono elencati. Potrebbero esserci delle sorprese, quali quella legata alla presenza, tra quei nominativi, di Rupert Murdoch - una tra le numerose sorprese, per la verità.

Di conseguenza, il Signor Murdoch, anzi ‘Sua Eccellenza’ Rupert Murdoch, pare si sia dimostrato, agli occhi del Papa e della Santa Sede un personaggio degno di appartenere ad un Ordine “riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere e della precedenza sull’Ordine di San Silvestro e sugli ordini di Malta e del Santo Sepolcro.” (fonte:Wikipedia)

Ed inoltre in grado di meritare ampiamente un titolo e un’onoreficenza di cotal fattura, anche perchè:
“[...] I Vescovi diocesani possono proporre il conferimento di una onoreficenza pontificia ad ecclesiastici e laici, in segno di apprezzamento e riconoscenza per il servizio prestato. [...] La richiesta, accompagnata dal curriculum vitae dei candidati (età, professione, condizione familiare e sociale, con descrizione accurata delle benemerenze acquisite nei riguardi della Chiesa), dovrà essere inviata alla Nunziatura Apostolica, che la farà pervenire – corredata dal proprio nulla osta – alla Segreteria di Stato.”(Istruzione sul conferimento di Onorificenze Pontificie, Città del Vaticano, 13 Maggio del 2001) (fonte: Wikipedia)

Decisioni meditate, come sempre, quindi, quelle del Papa e della Santa Sede (S.S.), anche in riferimento al controverso caso del Cavaliere del Papa che risponde al nome di Rupert Murdoch, così come nel caso di altri Cavalieri del Papa, certamente più ‘giovanili’ rispetto a lui, provenienti dall’allegrissima area brianzola – tanto allegri che qualcuno, da qualche parte, li ha definiti ‘Salami’, Cavalier ‘Salame’, per la precisione. Eh, ma quel ‘Salame’ appartiene all’Ordine Costantiniano di San Giorgiodella Branca Franco-NapoletanaCerto, pur sempre un semplice Cavaliere, mica un Duca, mica un Re, mica un Principe, mica un Cardinale, mica un Prelato dell’Opus Dei, un Cavaliere, un semplice Cavaliere, sacrificabile, insomma. Quando il ‘Salame’ giunge al giusto grado di ‘stagionatura’, si affetta. Sia fatta la volontà della Santa Sede, per carità di Dio. ‘Panta rei’, ‘Panta rei’!

Fonte:  connessionecosciente.wordpress.com

- See more at: http://guardforangels.altervista.org/blog/il-nuovo-ordine-mondiale-nwo-la-vera-struttura-degli-illuminati/#sthash.qxz2y0f8.dpuf